To Thomas Jefferson from Ahmad Qaramanli, 5 August 1805
Siracusa 5 Agosto 1805
Eccellenza
Contava ora mai anni undici del sotto il paso[. . . .] sorte aversa gemevo, ma par nulla dimeno la sorte non mi [. . . .]a ancora tolto quel tanto che le combinazioni attuali pri[. . . .]di giá mi an reso. Ritrovavami nel Cairo allora quando giu[. . . .]ia Alesandria il Brio comandato dal Capo. hal in unione del Generale Sttori, i quali direttisi al Sigr. Briax Console di S.M. Britannia, li domandaro dove mai mi avessi introvato. Nota aloro giá la mia dimora diressero un Corricio per il Cairo, ca[. . . .]attico il detto Generale allora quando giunse in Rasid da dove [. . . .]ise un secondo Corriero, il quale giunto nel Cairo e diretossi alla Casa di Jursuf Basciá Busci della Porta Ottomana, il quale [. . . .]undo letto un foglio a lui diretto, dove li diceva di darmi un altro passaggio acciocchè mi avessi potuto portare a prendere [. . . .]oli in unione dell’Armi Americani, arrivato ció a mia [. . . .]izione mi ha obbligato di andare indagando se ció sia vero[. . . .] Svanirono tali pensieri allora quando l’istesso Sigr. Generale [. . . .] incontrando il mio Segretario del Cairo nominato Ma[. . . .] Mezaluna, e ció fe si che in sua unione a me diressero[. . . .] nuova carta, in unione di due Maltesi i quali giunti [. . . .] mia dimora, mi consegnarono un dispacció, e cosí obbligato fui sul momento apartire, per cosí incoretarei, come [. . . .]etto si eseguí nella Città Damintur, dome mi [. . . .]to il Sigr. Generale che diretto era stato a tal [. . . .] conguitta dure tal Regno [. . . .] quello di Tripoli. Ni obbliga l’[. . . .] di passare con lui in Siracusa, ma ció mi obbligò di regal [. . . .]entre sarci stato nel Caso di dovere abbandonare quanto ave[. . . .] perdere cosí tutti i Cavalli, Cameli ed altro. Pria dunque da tal paese cioé da Damintur fussimo partiti mi fu da la parola del Sigre. Generale che non parebbe gianmai la pace pria non fussi stato rimesso nella propria sede, come da si prattico di giurare sul proprio di non punto allontanare di quanto averebbe fatto l’istesso Generale per una tal conquista. Non tralascia pero di dire al Generale che se io Jursef Basciá attuale restasse vincitare allora qual partito dove fe da me pigliarsi mentre non avrei potuto di piú restare domissó fureo; mi fu a tal cupo risposto che se le combinazioni della Guerra fussero favorevoli a Jusef Bascia allora non mi sarebbe mancata una pensione sufficiente per po[. . . .] mi mantenere con l’intera mia Famiglia e seguito. Che ritorno alla gente e denaro che da me li furono domanda per una tal mossa, era tutto pronto, e dopò di ció mantenne spedire il mio Segretario al Comandte Hal per dirli che non mi averre giunmai fidato di passare il mare, com[. . . .] ció pratticai col Generale allara quanto valevami per [. . . .]re contarmi dall’Egitto Superiore in Siracusa, eseguí il mio inviato una tal commissione e giunto pria in Siracusa poscia in Malta per l’assenza nella prima del Comadte Hal, ed indi trovato nella seconda e fatta la mia imbarcata, li fu risposto dal medemo che quanto mai mi fusse stato bisognato tutto era pronto, come infatti mi fu intrare un bastimento carico di viveri e provisioni, accompagn[. . . .] dal Brich. Comandte dal Capo. Hal il quale giunto nella b[. . . .] consegnó in mia unione al Sigr. Generale Sttori un dispaccio [. . . .] lui diretto dal Comdor. in dove rendeva responsabile [. . . .] a qualunque cosa ci avesse potuto bisognare, ed [. . . .] domandato de Cannoni, polvere, ed altro [. . . .]zioni da Guerra, mi fu risposto che a momenti giungei [. . . .] una Fragata e cosi avressimo avuto il rimanente, edopo di una partiti dalla Bomba in unione di S E il Generale Sttori stiamo inviati per la volta di Derna. Contavamo di giá faccia restare assa[. . . .]tento in unione di tutta la mia Gente mentre il modo co[. . . .] furamo trattati dal Sigr. Generale vi dava piuttosto d’a[. . . .] mentre l’anime ben fatto di detto Generale non mentre che voci di applausi e di lode, scorsa di gia l’ora duede [. . . .] del nostro viaggio abbiamo veduto una Scuna la quale [. . . .] posto allena due Cannons, e non altro. Dopo ore due di [. . . .] l’ammirazione che diede alla truppa tutta il mag[. . . .]el Generale presimo Derna essendo la gente di detto [. . . .] molto in mió favore, ed in tale attaco ne ripostó il [. . . .]ale una ferita nella mano. Fatta una tale resa abbia[. . . .]uto de Capi di Bingasi delle lettere i quali in nostro fa[. . . .] siofferivano. Dopo giorni dieci si è fatta da noi vedere tratta di Cavallerá e Fanteria, la quale e stata da noi agitata e posta in fuga per la seconda volta; la Scuna va a noi avvista se li é domandato della Gente ed armi per cosí poterci portare render Bingasi e Tripoli Arrivo indi una Fragata che [. . . .] si credeva che ci conducesse della Gente, ma essa po[. . . .]ara un Ambasciatore Tusco di Jusef Bascia, il quale de noto al Generale la conbatta alleanza di Jusef Bascia l’E.V. dicendo che il detto Basciá mi averebbe reso mia Famiglia, e che l’E.V. mi averbbe dato in nome [. . . .] stati Uniti Una penzione, l’istessa sera dell’amico del[. . . .]gata il Generale mi disse di dovermi inbarrare con tutta la mia gente, e cosí sono stato obbligato lasciare in abb[. . . .] tutta la robbá e quanto presso noi conservavamo [. . . .]ndo il Generale inpedito di calare. a Terrá l’ab[. . . .]ato e cosí siamo partiti per Siracusa dove abbiamo vato l’intera Squadra. Si attendeva da me di giorno [. . . .] la mia Famiglia quando alla fine mi si fa noto Jusef Bascia [. . . .] la vuole lasciare, l’avere mancato [. . . .] pria potola mi fe domandare al Generale la mia [. . . .]uzione al proprio paese ma ció mi fu negato [. . . .] di non avere dall’E.V. ordine incontrario, e cosí [. . . .] in detto Paese colla tenue pensione di pez[. . . .] d[. . . .] al mese [. . . .] che angustiato mi mantiene per [. . . .] tale stato di Cosa fa si che maggiormi [. . . .] delle patrie disgrazie mi fa sentir dal primo [. . . .] che mi sono interamente abbandonate in Palia [. . . .] nazione [. . . .] tutto a mi obblige di raccomanda[. . . .] animo dell’E.V. accio [. . . .]rando le leggi fossa la quella giusta giustizia che merita l’opresione pi[. . . .]á, e sperando dall’E.V. un pronto riscontro [. . . .] la piú perfetta stima a rassegnarme Di V.E.
Umie. Divo obbe Sere.
Ahmet Bascia, Figlio di Ali
Bascia, Ahimet Bascia Caramelli
DNA: RG 59—CD—Consular Despatches, Tripoli.