From Philip Mazzei

È molto tempo che ricevei la gratissima sua dei 9 Luglio, 1811; ma le disgraziate circostanze dei tempi non mi ànno finora offerta veruna occasione, onde potere sperare che la mia risposta Le pervenisse. Un’Amico mio, che parte tra pochi giorni per Parigi, mi promette di consegnarla in proprie mani al nostro Ministro, e Mr Appleton mi fa sperare, ch’ei potrà farlene pervenire sicuramente.1 [Mi dispiace di sentire, che Ella non sia contento delle sue forze fisiche; ma poichè à coraggio di cavalcare, son persuaso, che potrebbe fare colle proprie gambe un miglio almeno avanti pranzo, e uno avanti sera, nel passeggio piano da Lei fatto nella circonferenza di Monticello, il che Le gioverebbe più di 6, e d’8, fatte à cavallo. Io terminerò gli 82. anni il 25 del prossimo Dicembre; non avrei coraggio di montar sur un cavallo; ma fo a piedi 4, o 5 miglia il giorno, e quando non posso andar fuori, a motivo del cattivo tempo, le fo in casa sur un terrazzo lungo circa 50 passi, o in un’andito dell’istessa lunghezza.]2 Ella mi aveva già notificata la morte di Mr Wythe e John Page, ma ignoravo quella dei Coniugi Eppes, e Wacker, e di mr Hilton, che mi è stata molto3 sensibile, non già per loro, ma per i buoni Amici loro, poichè io riguardo la perdita degli Amici come una delle più grandi e dolorose disgrazie. Io riguardo la morte colla massima indifferenza, e la desidererei ancora in questa età decrepita, se lasciassi la Vedova e l’Orfalina in Patria Libera; ma l’attual situazione di cose in questa parte di mondo mi spaventa per loro. [La notizia dei mali che ci affliggono Le sarà pervenuta, ed io son nel numero di quelli che ne soffrono il più].4 Livorno, dove ò quasi tutti i miei capitali tanto mobili che immobili, si spopola ogni giorno più, e se non succede qualche inaspettato e pronto rimedio, sarà presto un luogo da Pescatori. Uno stabile che mi produceva 180 pezze, non trovo chi lo voglia per 80; quanto al denar contante, non si riscuotono gl’interessi, e ogni giorno succedono dei fallimenti. Quantunque il mio stabile in Richmond sia di poco valore, La prego di venderlo il più presto che può, e di rimettermene la valuta. L’istessa preghiera Le fo per conto delle povere sorelle del Bellini.

Quanto alla mia piccola famiglia, la moglie, (dopo le dolorose conseguenze del parto, che la fecero soffrire lunghissimamente) sta ora competentemente5 bene, e la figlia benissimo. Terminò i 14 anni il 22 di Luglio; è grande per la sua età; il personale piace a tutti; impara facilmente le lingue; ricama passabilmente bene; il maestro di musica è contento del progresso che fa nello studio del piano forte, come pure il Maestro di disegno, nel che à una disposizione molto felice, poichè fa i ritratti e le copie rassomiglianti perfettamente, e con sorprendente prestezza.

Al mio ritorno in Virginia, mentre Ella era a Boston per venire in Europa, feci la proposizione d’una Società Costituzionale per l’utilita che ne speravo come6 Ella vedrà nell’inclusa copia d’una lettera, che scrissi da Mansfield a Mr Blair. Volevano farmi Pres., ma io me ne scusai, e proposi Mr Blair7 Bramerei di sapere se ne resultò qualche buono effetto, o se andò in fumo. Le includo ancora la copia d’un’altro scritto8 ch’io feci riguardante la navigazione dei bastimenti marittimi9 nei fiumi di Virginia, del che bramerei pure di saper l’evento.10 Quello, a cui lo lasciai che fu Edmund Randolph, o il Dr Innes,11 promesse di farne far la traduzione, d’esaminarla, correggerla in caso di bisogno, e pubblicarla sulla gazzetta. Gradirei di sapere, se questo pure produsse qualche effetto. Intanto Le dirò, che l’Avv. G. C., uomo di ½ età, sommo nella Legge, eruditissimo, e perfetto Filosofo, (avendo letto quel mio scritto) mi scrisse un biglietto (del quale troverà inclusa la copia) e dopo tanto mi pregò, (e12 mi fece pregar seriamente da persone alle13 quali non mi conveniva di contradire) che finalmente m’indusse a scriver14 la mia vita, l’istoria della quale termina colla narrazione del mio viaggio a Roma nel 1805,15 e della spedizione dei 2 Scultori che mandai a Mr Latrobe, poichè dico: “Dopo d’aver procurata la felicità di quelle 2 ottime famiglie (che sarà maggiore per i loro Posteri),16 e d’essere stato di tanto in tanto a rivedere i miei Amici a F., Prato, Pistoia, Lucca, e Livorno, mi pare di non aver fatto altro che l’Ortolano,, ma se credete che ci manchi qualche cosa, aggiungetela voi. Io però credo, che vi troverete molto da Levare.17 ma quel che più mi preme e di ricevere le sue buone nuove, augurandole tutte le felicità possibili, confermandomi