Con altra mia del decorso anno le annunziai la morte dell’ottimo, e bravo Sig. Filippo Mazzei della di cui ultime volontà fui nominato io Esecutore nel suo testamento; Presi nel tempo stesso la libertà di farle presente la situazione poco felice in cui quell’Uomo troppo amico degli Uomini aveva lasciate le cose sue economiche, e la necessità in cui trovavasi la sua unica Figlia, ed Erede di ritirare il prezzo de’ fondi di sua proprietà che Ella vendè per suo conto in codeste Contrade.

Privo di risposta a quella mia lettera, e nascendo fondato sospetto che il Capitale proveniente da quel prezzo sebbene giunto in Europa sia ritenuto da mani poco fedeli, [io]1 mi rivolgo nuovamente a Lei, Chiarissimo Signore, onde pregarlo a compiacersi di darmi notizia se quel prezzo fù realizzato, e se fù spedito quà ⅌ conto della Erede Mazzei alla mia direzione.

Consapevole dell’amicizia di cui [E]lla2 degnava onorare il defunto Mazzei, e dell’interesse che prendeva al ben’essere della sua famiglia, oso lusingarmi che vorra accogliere co’ sentimenti medesimi questa mia Lettera, e degnarsi d’interporre la efficace sua mediazione ⅌ L’oggetto che la somma di cui si tratta giunga al più presto possibile nelle mie mani.

Io feci annettere alla mia prima lettera la Copia autentica del testamento, e de’ Codicilli del fù Sigr Mazzei. qualora questi Documenti fossero smarriti; Ella potrebbe ciò nonostante far pervenire la somma indicata a qualche Banchiere, o Negoziante di Livorno colla ingiunzione di non pagarla se non ai legittimi rappresentanti la Eredità di detto fù Sigr Filippo Mazzei

Colgo questa occasione ⅌ rinnovare a Lei la espressione sincera de’ sentimenti di Venerazione, e di altissima stima co’ quali ho L’onore di essere.

Di Lei Chiarisso Signore